Progetto finalista Premio Scenario infanzia 2017
Quattro granelli di pepe è la storia di un ragazzino che giunge su un’isola, spinto fin lì dalle correnti e dal destino. Ha con sé dei granelli di pepe che gli ha consegnato il nonno: sono simbolo di buon auspicio e sono legati alla legge della settima via del pepe che afferma che un uomo può decidere dove vivere, mettere radici, crescere i figli e niente e nessuno potrà impedirglielo. Dall’altra parte, ad accogliere il ragazzo, ci sono gli abitanti dell’isola: cani parlanti, pescatori imbranati, signore spione, ragazzi che fanno festa sulla spiaggia, ristoratori burberi: c’è chi lo accoglie, chi non lo vuole affatto, chi non sa …
Nell’arco di una giornata, dall’alba al tramonto, si decidono le sorti di una comunità. La situazione non è facile. Lo straniero genera inquietudine. Come andrà a finire? Cosa deciderà il villaggio? Quattro granelli di pepe vuole essere un grido contro l’intolleranza, per tutti coloro che ai muri preferiscono i ponti.
Il racconto si presenta come una storia fuori dai riferimenti strettamente attuali, ma contemporanea, si avvale sia di qualche tinta cupa che di momenti più comici, in una linea tra l’ironia e il grottesco che caratterizza anche la parte di teatro visuale.
La drammaturgia procede per racconto dei singoli personaggi del villaggio (a volte coppie di personaggi); questo è il ribaltamento che più ci interessa, sia nella sostanza che nella forma: nella sostanza, non è il migrante a parlare ma abbiamo lasciato la parola per lo più agli abitanti dell’isola, a coloro che reagiscono all’arrivo di un ragazzino straniero e, anche nella forma, abbiamo prediletto l’uso di poche parole per il pupazzo-ragazzino, per lasciare spazio alla figura.
Gli abitanti del villaggio, oltre ad esprimere il proprio punto di vista sulla storia, mandano avanti il racconto, trovandosi lungo il percorso che il ragazzo compirà sull’isola.
Dunque una serie di punti di vista che permettono al pubblico, di seguire l’evolversi dinamico della storia. Il villaggio è criticamente diviso sul da farsi nei confronti del ragazzo: chi lo vede come una fortunata possibilità, chi è mosso solo da empatia, chi lo vive come una minaccia. Una nervosa e affrettata assemblea tra gli abitanti dell’isola, li condurrà ad un’unica implacabile sentenza.
Gli abitanti dell’isola e il pubblico giocano la loro opportunità, il loro appuntamento con la storia e, dal canto suo, il ragazzino non può far altro, da un lato che perseguire i suoi obiettivi e dall’altro, accettare quanto verrà deciso in maniera per lui imperscrutabile.
Anche un ragazzino può rientrare nello schema dello straniero che incute timore?
regia
Manuel Renga
drammaturgia
Jessica Leonello
con
Jessica Leonello
Roberto Capaldo
collaborazione alla regia Veronica Capozzoli
Ideazione e realizzazione maschere e pupazzo Mariella Carbone
Ideazione e realizzazione pupazzo del cane
Irene Lentini
Video
Nicola Zambelli